La battaglia tra le compagnie aeree è senza quartiere. Ci si contendono i passeggeri con tutti i mezzi, le tariffe ovviamente, l’intrattenimento a bordo, il wifi, i sedili più spaziosi. Ultima arma: la birra alla spina. Della battaglia fa parte anche il catering, con i grandi cuochi coinvolti per servire pasti stellati. Una cosa, fino a oggi, è mancata: la birra alla spina. Una carenza che Klm, la compagnia aerea di bandiera olandese, ha voluto colmare. Per farlo si è dotata di un carrello apposito per la spillatura, perché, i puristi lo sanno, una vera birra alla spina va bevuta all’istante. Il progetto è partito dopo un accordo con l’olandese Heineken. La birra servita attraverso il carrello viene caricata a bordo fredda, in fusti chiusi all’interno di involucri altamente isolati.
“Che ci voleva?” si dirà, ma sono stati impiegati anni nello sviluppo del carrello, che trasporta un fusto innovativo. Anziché utilizzare CO2, il fusto “BrewLock”sfrutta la pressione dell’aria che all’interno della cabina di un aereo è molto diversa da quella presente a terra. Il BrewLock – spiegano gli specialisti – compensa la bassa pressione a bordo e la accumula sul rubinetto.
I passeggeri che potranno bere una pinta a diecimila per ora sono soltanto quelli della business class nella tratta Amsterdam-Curaçao., ma la compagnia aerea non esclude di far varcare ai carrelli con la birra alla spina le tendine che separano i ricchi dal popolo. Perché un boccale se lo meritano tutti.